Maria Lai, Mare – Muro, Spartito. Scenografia del concerto Strazza-Rizzo La Scaletta, Roma, 1983. Courtesy Stazione dell’Arte

Il 4 dicembre a Parigi si è inaugurata Maria Lai : Suivez le rythme, la prima mostra monografica dedicata all’artista in Francia, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi dove proseguirà fino al 10 gennaio 2020. Il vernissage di mercoledì 4 dicembre 2019, alla presenza di Davide Mariani, curatore della mostra e direttore del museo della Stazione dell’Arte di Ulassai.

Il progetto espositivo si inserisce all’interno delle celebrazioni per il centenario della nascita di MariaLai (Ulassai 1919-Cardedu 2013), con la collaborazione della Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai, dell’Archivio Maria Lai, il sostegno della Fondazione di Sardegna nell’ambito di AR/S – Arte Condivisa e il patrocinio del Comune di Ulassai.

Le celebrazioni aperte a Ulassai un anno fa si chiuderanno con una nuova mostra “Maria Lai. Lente sul mondo”, a partire dal 21 dicembre, alla Stazione dell’Arte per concludere le celebrazioni con una nuova mostra che esplora l’attitudine dell’artista a riflettere su macrocosmi a partire da microcosmi, facendo del suo piccolo paese natale, costantemente minacciato da frane, una potente metafora del mondo.

“Non importa se non capisci, segui il ritmo”, la frase dell’insegnante ed amico Salvatore Cambosu, ritorna arricchendosi di nuovi significati ed antiche consonanze. Maria Lai ha lavorato intensamente per dare vita e forma a questo invito, convertendo l’arte in un’esperienza poetica e sociale allo stesso tempo, tra libertà di sguardo e ansia di infinito.

La retrospettiva a Parigi esplora in particolare proprio quelle strategie impiegate dall’artista per avvicinare l’arte alle persone e per rendere accessibile il linguaggio segreto dell’arte. Il percorso espositivo è pensato come un viaggio nell’immaginario dell’artista, contrassegnato profondamente dai temi della partecipazione e dalla condivisione perché, così come recita l’installazione ambientale realizzata a Ulassai La Lavagna (2003), riprodotta nella facciata dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, L’arte ci prende per mano.

Maria Lai, L’arte ci prende per mano. Ulassai (2003). Foto di Tiziano Canu. Courtesy Comune di Ulassai

Tra le opere in mostra che ricostruiscono alcuni dei momenti più significativi dell’avventura creativa di Maria Lai: i libri cuciti, le geografie, i telai, le fiabe, i giochi di carte e le testimonianze fotografiche e filmiche dei suoi interventi ambientali, tra cui l’intervento artistico Legarsi alla montagna (1981), uno dei primi esempi al mondo di arte relazionale, reso celebre dalla documentazione audiovisiva Legare/collegare di Tonino Casula.

Dopo due importanti esposizioni dedicate all’artista sarda al Museo degli Uffizi di Firenze nel 2018 e al MAXXI di Roma nel 2019, e dopo la partecipazione alle più prestigiose manifestazioni periodiche di arte contemporanea, come la 57° Biennale di Venezia e la 14° Documenta a Kassel, la mostra Maria Lai. Suivez le rythme rappresenta la prima monografica dell’artista di Ulassai in Francia.

«La mostra – racconta Fabio Gambaro, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi – è un invito ad abbandonarsi al gioco della poesia, all’avventura delle emozioni, al piacere della scoperta di un’artista che ha dovuto combattere contro i tanti pregiudizi che hanno accompagnato – e in parte ancora accompagnano– la presenza femminile nel mondo dell’arte.»

Dopo l’intervento artistico Cuore Mio di Marcello Maloberti, realizzato il 21 settembre a Ulassai, composto da un’opera site-specific e da una performance ispirata a Legarsi alla montagna,che abbiamo raccontato in questo post, le vivaci attività dei festeggiamenti del centenario della nascita di Maria Lai sono proseguiti con la realizzazione e la presentazione al pubblico il 19 ottobre, sia della prima guida dedicata al “Museo a cielo aperto Maria Lai”, a firma del direttore del museo Stazione dell’Arte – Davide Mariani – che ha curato la parte scientifica relativa ai contenuti storico-artistici del progetto, che di un percorso strutturato e coerente realizzato con l’installazione di una segnaletica studiata ad hoc per le opere dell’artista presenti a Ulassai.

E proprio il paese natale, dove l’artista realizzò numerosi interventi sul territorio di Ulassai [Telaio soffitto in legno (1982), La strada delle capre cucite (1992), La strada del rito (1992), La scarpata (1993), Il gioco del volo dell’oca (2002), L’arte ci prende per mano (2003), Il muro del groviglio (2005), La casa delle inquietudini (2005), La cattura dell’ala del vento (2009), e altri], oggi costituisce la collezione di arte pubblica del Museo a cielo aperto. Questo patrimonio collettivo che riluce nel racconto poetico e artistico di Maria Lai è oggetto di un ampio progetto di restauro a cura del Comune di Ulassai, sotto l’attenta guida dell’arch. Fabrizio Pusceddu e del suo staff, che ha recentemente ricevuto il prestigioso premio“I Luoghi del Cuore”, promosso dal Fondo ambientale italiano (Fai), sostenuto da Intesa Sanpaolo, ottenendo un contributo di 24mila euro a favore del Museo a cielo aperto per il proseguo dei lavori di restauro, in particolare de Il muro del groviglio, una delle opere maggiormente a rischio e che nel tempo ha subito un processo di degrado,che ne sta provocando l’erosione delle superfici.

In parallelo, e di concerto con le attività di cura e tutela del Comune, la Fondazione Stazione dell’Arte il 22 novembre ha inaugurato un percorso tattile all’interno del museo finanziato dal MIBACT nell’ambito del Piano per l’arte contemporanea. Il progetto, realizzato dalla Sabap a.m. Cagliari, Oristano, Sud Sardegna, in convenzione con il Museo Stazione dell’Arte, il Museo Statale Tattile Omero, Sardegna Ricerche, si è avvalso della professionalità di esperti di rilievo come Annamaria Marras (archeologo ed esperta di comunicazione della cultura, comunicazione e progettazione supporti alla visita tattile), Roberto Combet (realizzazione di modelli digitali per la stampa in 3D), Roberta Balestrucci (realizzazione di manufatti tessili) e della collaborazione di Sardegna Ricerche, Andrea Ferrero (CRS4). Un progetto in cantiere dal 2016, con una intensa attività giurisprudenziale sul tema del diritto d’autore, restituisce anche al senso del tatto alcune opere di Maria Lai a cui il tema dell’inclusione era tanto caro. Sarà quindi possibile sfogliare i libri cuciti, toccare i pupi di pane o percorrere i lineamenti del personaggio della favola Maria cerca il pane, grazie a un sapiente lavoro artigiano, accompagnato anche da una guida in braille che ne amplifica il percorso di apprendimento esperienziale.

Maria Lai. Suivez le rythme
A cura di Davide Mariani
04/11/2019 – 10/01/2020
Istituto Italiano di Cultura,
50 Rue de Varenne, 75007, Parigi
Orari: lunedì – venerdì 10:00-13:00/ 15:00-18:00
Ingresso libero
INFO/EVENTO > https://bit.ly/2OuN2us